L’EFRAG ha sviluppato uno standard volontario, attualmente in consultazione
L’adozione, fra gli altri, della direttiva Ue 2022/2464 CSRD, degli standard ESRS, del regolamento 2019/2088 SFRD e del regolamento Ue n. 2020/852, consentono a imprese, consulenti e stakeholders di operare secondo uno standard europeo sempre più concreto, in attesa di un desiderato e opportuno coordinamento in termini di compliance normativa conseguente all’adozione dei singoli provvedimenti da parte dei singoli Stati europei. Completano il set normativo alcuni provvedimenti il cui iter legislativo è in via di definizione:
– direttiva “Corporate Sustainability Due Diligence Directive” (CSDDD), approvato dal Parlamento europeo in seduta plenaria il 22 e il 25 Aprile;
– il set di dati e informazioni da rappresentare ove non vi sia obbligo di report di sostenibilità per motivi dimensionali, rivolto in particolare alle piccole e anche micro-imprese.
In merito al secondo set di principi di rendicontazione, l’EFRAG, al fine di prestare consulenza tecnica alla Commissione europea sugli ESRS, ha stabilito lo standard per le PMI quotate, c.d. LSME ED e ha sviluppato uno standard volontario di rendicontazione della sostenibilità per le PMI non quotate, c.d. VSME ED; entrambi gli standard sono attualmente in consultazione.
La disamina del documento VSME risulta più interessante rispetto al LSME poiché rivolto a una più ampia platea di PMI, incluse le micro-imprese, anche pensando a start up e PMI innovative. Nel VSME vengono infatti affrontate le stesse tematiche proposte dagli standard di sostenibilità introdotti dalla CSRD (per ora con esclusione dei KPI della tassonomia Ue), declinate nel contesto della proporzionalità sulla base delle caratteristiche delle PMI.
Questo approccio garantisce l’allineamento con le caratteristiche fondamentali di ogni impresa, offrendo un percorso di rendicontazione sostenibile che tiene conto delle caratteristiche fondamentali delle singole entità. Le previsioni dello standard volontario mirano, quindi, a fornire uno strumento di rendicontazione che consenta alle micro, piccole e medie imprese non quotate di monitorare le proprie performance ESG e di facilitare la transizione verso un’economia sostenibile.
Gli standards, inoltre, fungono da misura per sostenere le PMI non quotate nell’accesso ai finanziamenti sostenibili e propongono uno strumento di rendicontazione volto a rispondere alle richieste di informazioni sulla sostenibilità ricevute dalle controparti commerciali, quali: banche, investitori o grandi aziende di cui le PMI non quotate sono fornitori.
Gli standard VSME sono strutturati in un modulo base e in due moduli opzionali aggiuntivi, ovvero un modulo narrative-policies, actions and targets, (PAT) e un modulo partners commerciali.
La compilazione del modulo base riguarda dati relativi a politiche ambientali, sociali e di condotta (par. B1-B12), comparando 2 annualità (eccetto il primo esercizio di compilazione) e informando se si opera in regime di consolidato. Lo stesso è composto di paragrafi e non obbliga all’analisi di doppia materialità:
– informativa: elementi fondamentali (B1) per la preparazione e pratiche per la transizione verso un’economia più sostenibile (B2);
– metriche basilari: energia ed emissioni di gas a effetto serra (B3), inquinamento di aria, acqua e suolo (B4), biodiversità (B5), acqua (B6), uso delle risorse, economia circolare e gestione dei rifiuti (B7), forza lavoro (declinate in caratteristiche generali – B8, salute e sicurezza – B9 e retribuzione, contrattazione collettiva e formazione – B10), lavoratori nella catena del valore, comunità interessate, consumatori e utilizzatori finali (B11), condanne e sanzioni per corruzione attiva e passiva (B12).