Tra le competenze specialistiche rilevano quelle di esperto in rating and anti-corruption advisory

Di Maria Francesca ARTUSI

Il tema degli appalti pubblici è di grande attualità sia in considerazione della normativa connessa al PNRR, sia a seguito del nuovo Codice (DLgs. 36/2023).

Dal punto di vista del diritto penale d’impresa tale tema si connette a quello della prevenzione della corruzione. Si pensi in proposito ai due pilastri fondanti la “politica” seguita dal legislatore a livello sovranazionale e nazionale: l’introduzione di una responsabilità amministrativa delle società e degli enti per condotte illecite (c.d. frodi economico-societarie e corruttive) poste in essere nell’interesse e/o a vantaggio delle stesse da soggetti apicali e non (DLgs. 231/2001); la prevenzione della corruzione nell’ambito della Pubblica Amministrazione (L. 190/2012).

Tra i provvedimenti normativi rilevanti in materia di prevenzione della corruzione si inserisce anche il DLgs. 24/2023, attuativo della direttiva (Ue) 2019/1937, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e delle disposizioni normative nazionali.

Interessante è il focus sul ruolo dei commercialisti che è stato fatto dal CNDCEC con il documento “La prevenzione della corruzione negli appalti pubblici: il ruolo del commercialista” del 22 aprile scorso, rilanciato ieri con un comunicato stampa. Il contributo che i professionisti possono dare è quello di fornire supporto alle imprese che, in qualità di operatori economici, partecipano alle gare ad evidenza pubblica per l’affidamento di contratti di opere, forniture di beni e servizi, ma anche alla Pubblica Amministrazione, tenuta a verificare, con sempre maggiore attenzione, requisiti economici, tecnici e di onorabilità degli operatori economici che con essa si interfacciano.

Viene, infatti, specificato come in tale ambito la crescente complessità della normativa di riferimento, l’aumentata attenzione – nel settore pubblico e privato – al contrasto di fenomeni corruttivi e fraudolenti, nonché le responsabilità individuate in capo al management, hanno accresciuto la consapevolezza riguardo alla rilevanza strategica dei sistemi di gestione della compliance normativa, facendo emergere la domanda di servizi di consulenza volti al conseguimento di elevati standard di legalità ai fini anticorruttivi che possano rafforzare accountability, credibilità e reputation dell’azienda stessa.

Tra le competenze specialistiche del commercialista viene, dunque, in rilievo quello di esperto in rating and anti-corruption advisory, in grado di supportare l’operatore economico con un bagaglio esperienziale che affianca alla conoscenza delle imprese la padronanza dei sistemi e delle tecniche di valutazione, nonché la consapevolezza di dover favorire ed implementare strumenti diretti a migliorarne l’affidabilità, a garanzia della qualità della prestazione finale resa e a presidio dell’economia legale.