Rilevano i plusvalori e minusvalori latenti dei singoli elementi patrimoniali che concorrono a formare il patrimonio investito della partecipata
Quando oggetto di realizzo è la partecipazione in una società la cui attività consiste in via esclusiva o prevalente nell’assunzione di partecipazioni, l’art. 87 comma 5 del TUIR stabilisce che la verifica della sussistenza dei due requisiti oggettivi “PEX”, di cui alle lett. c) e d) del comma 1 (ossia i requisiti della residenza e della “commercialità” della partecipata), va condotta con riguardo alle società indirettamente partecipate (ossia con riferimento alle società partecipate dalla holding di cui si realizzano le partecipazioni) e si considerano sussistere in capo alla holding quando sussistono in capo alle sue partecipate che rappresentano la maggior parte del patrimonio sociale della holding.
La circ. Agenzia Entrate 29 marzo 2013 n. 7 (§ 7) ha confermato che la previsione contenuta nell’art. 87 comma 5 del TUIR si qualifica come norma di sistema e non come norma antielusiva specifica.
In quanto tale, essa non risulta pertanto disapplicabile.
Di fondamentale importanza è chiarire l’ambito soggettivo di applicazione del comma 5 dell’art. 87 del TUIR, ossia la definizione del concetto di “società con oggetto esclusivo o prevalente della propria attività l’assunzione di partecipazioni”.
A tale proposito, giova preliminarmente osservare che l’art. 87 comma 5 del TUIR non è stato modificato dall’art. 12 del DLgs. 142/2018 (c.d. “decreto ATAD”), come avvenuto per altre disposizioni, contestualmente all’introduzione nel TUIR dell’art. 162-bis, recante le definizioni di “intermediario finanziario”, “società di partecipazione finanziaria” (c.d. “holding finanziarie”) e “società di partecipazione non finanziaria” (c.d. “holding industriali”).
Ai sensi del combinato disposto della lett. b) del comma 1 e del comma 2 dell’art. 162-bis del TUIR, per società di partecipazione finanziaria (c.d. “holding finanziarie”) si intendono i soggetti che esercitano in via esclusiva o prevalente l’attività di assunzione di partecipazioni negli intermediari finanziari di cui alla lett. a) del comma 1 dell’art. 162-bis del TUIR, con il requisito della prevalenza che sussiste quando, in base ai dati del bilancio approvato relativo all’ultimo esercizio chiuso, l’ammontare complessivo delle partecipazioni negli intermediari finanziari (e degli altri elementi patrimoniali intercorrenti con essi, inclusi gli impegni a erogare fondi e le garanzie rilasciate) sia superiore al 50% del totale dell’attivo patrimoniale (inclusi gli impegni a erogare fondi e le garanzie rilasciate).
Ai sensi del combinato disposto della lett. c) del comma 1 e del comma 3 dell’art. 162-bis del TUIR, per società di partecipazione non finanziaria (c.d. “holding industriali”) si intendono i soggetti che esercitano in via esclusiva o prevalente l’attività di assunzione di partecipazioni in soggetti diversi dagli intermediari finanziari di cui alla lett. a) del comma 1 dell’art. 162-bis del TUIR, con il requisito della prevalenza che sussiste quando, in base ai dati del bilancio approvato relativo all’ultimo esercizio chiuso, l’ammontare complessivo delle partecipazioni in tali soggetti (e degli altri elementi patrimoniali intercorrenti con essi) sia superiore al 50% del totale dell’attivo patrimoniale.
La risposta a interpello dell’Agenzia delle Entrate 24 maggio 2021 n. 363 ha chiarito che, ai fini della verifica del requisito della prevalenza, occorre tenere conto solo delle partecipazioni iscritte nell’attivo tra le immobilizzazioni finanziarie e delle partecipazioni che sono iscritte nell’attivo circolante a seguito di riclassificazione (c.d. “smobilizzo”) rispetto alla loro precedente iscrizione tra le immobilizzazioni finanziarie, mentre non si deve tenere conto delle partecipazioni rilevate ab origine nell’attivo circolante ed evidentemente acquisite per fini meramente speculativi.
Dalla mancata modifica dell’art. 87 comma 5 del TUIR pare corretto dedurre che i parametri definitori stabiliti dall’art. 162-bis del TUIR non si applichino ai fini delle “verifiche PEX” e restino invece validi i chiarimenti resi dalla circ. Agenzia Entrate 4 agosto 2004 n. 36 (§ 2.3.5).
Ciò significherebbe che, in questo contesto disciplinare, il criterio cui bisogna fare riferimento per individuare se ci si trova o meno di fronte a una holding è quello della prevalenza del valore delle partecipazioni possedute sul valore complessivo dell’attivo patrimoniale della società, ma, a differenza di quanto previsto dall’art. 162-bis del TUIR, tale raffronto andrebbe operato sulla base dei valori effettivi e non sulla base dei valori contabili, considerando dunque tutti i plusvalori e i minusvalori latenti relativi ai singoli elementi patrimoniali che concorrono a formare il patrimonio investito della partecipata.