Questa sera il Consiglio dei Ministri per il varo di una manovra monstre di oltre 250 articoli

Di Enrico ZANETTI

Con la bozza circolata ieri, comincia a prendere forma il “decretone” da 55 miliardi di indebitamento netto e 155 miliardi di saldo netto da finanziare che era stato annunciato per aprile, era stato assicurato per la scorsa settimana ed è ora atteso in Consiglio dei Ministri per questa settimana, forse già per questa sera.
Le bozze si sviluppano su circa 250 articoli, suddivisi in nove titoli.
Il primo titolo è dedicato a salute e sicurezza.

Il secondo titolo è dedicato alle misure di sostegno alle imprese, suddiviso in due capi:
– l’uno che comprende alcune delle misure su cui il Governo ha accesso maggiormente i riflettori in questi giorni, quali i contributi a fondo perduto per imprese e lavoratori autonomi con ricavi o compensi fino a 5 milioni di euro e gli incentivi alla ricapitalizzazione delle PMI (si veda “Contributo a fondo perduto per imprese e professionisti” di oggi), il credito di imposta per la generalità delle locazioni commerciali relative ai mesi di aprile e maggio, la sterilizzazione degli oneri di sistema nelle bollette elettriche, il rifinanziamento del Fondo centrale di garanzia per le PMI e il finanziamento del Fondo per le garanzie che vengono rilasciate tramite SACE;
– l’atro destinato a recepire il quadro del regime di aiuti di Stato reso espressamente compatibile dal Temporary Framework della Commissione Ue.

Il terzo e il quarto titolo sono dedicati, rispettivamente, alle misure in favore dei lavoratori e a quelle in favore di disabilità e famiglia; si tratta delle norme le cui bozze erano già circolate nei giorni scorsi con gli ampliamenti e potenziamenti alle misure di cassa integrazione in deroga (si veda “Trattamenti CIGO estesi fino a 18 settimane” di oggi), di aiuto agli autonomi e di reddito di emergenza.

Il quinto titolo è dedicato agli enti territoriali e contiene, tra le altre, le misure che dovrebbero stanziare 12 miliardi per il pagamento dei debiti commerciali degli enti locali, delle Regioni e delle Province autonome.

Il sesto titolo è dedicato alle misure prettamente fiscali.
Tra le numerose disposizioni che compaiono nelle bozze, spiccano in particolare:
– l’abrogazione delle norme che dispongono gli aumenti dell’IVA e delle accise;
– la proroga al 16 settembre della generalità dei versamenti fiscali in scadenza a marzo, aprile e maggio, ma non effettuati in forza di quanto previsto dagli artt. 61 e 62 del DL Cura Italia e dell’art. 18 del DL liquidità (quindi, anziché cominciare a versarli a fine maggio o a fine giugno, come attualmente previsto saranno dovuti a partire dal 16 settembre, in unica soluzione o in quattro rate mensili il giorno 16 di settembre, ottobre, novembre e dicembre);
– la proroga dal 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2021 della decorrenza delle sanzioni per gli operatori che non si dotano di un registratore di cassa telematico;
– il rinvio al 1° gennaio 2021 della c.d. “lotteria degli scontrini”;
– il rinvio al 2021 del rilascio delle bozze precompilate dei documenti IVA;
– la remissione in termini dei contribuenti per i pagamenti, in scadenza tra l’8 marzo 2020 e il giorno antecedente l’entrata in vigore del decreto, delle somme chieste mediante gli “avvisi bonari” (anche per le rateazioni in corso);
– la sospensione per tutto il 2020 della compensazione tra credito d’imposta e debito iscritto a ruolo;
– l’aumento da 700.000 euro a un milione di euro, a decorrere dal 2020, del limite annuo dei crediti compensabili tramite modello F24;
– la sospensione dei versamenti delle somme dovute a seguito di atti di accertamento con adesione, conciliazione, rettifica e liquidazione e di recupero dei crediti di imposta;
– la proroga dei termini per la notifica degli atti di accertamento, di contestazione, di irrogazione delle sanzioni, di recupero dei crediti di imposta e per l’invio delle comunicazioni degli esiti del controllo automatizzato.

Nella bozza è invece lasciato “in bianco” l’articolo che dovrebbe portare al 110% la detrazione spettante a titolo di “ecobonus” e “sismabonus”, a conferma che la volontà politica va in quella direzione, ma sussistono ancora significative incertezze sul piano tecnico.

Il settimo titolo è dedicato alla tutela del risparmio nel settore creditizio e si occupa di temi legati alla garanzia dello stato su passività di nuova emissione e di regimi di sostegno pubblico per l’ordinato svolgimento delle procedure di liquidazione coatta amministrativa di banche di ridotte dimensioni.

L’ottavo titolo è dedicato a misure settoriali, suddivise tra turismo e cultura, editoria, trasporti, sport, giustizia, agricoltura, ambiente, istruzione, università e ricerca, innovazione tecnologica, sud e concorsi pubblici.
L’ultimo titolo è destinato a misure “ulteriori” che dovessero superare l’ultimo vaglio tecnico e politico.