Il Presidente Anedda fa chiarezza sulle misure a sostegno degli iscritti. Per l’assistenza disponibili circa 55 milioni di euro
Considerato il protrarsi dell’emergenza prodotta dalla diffusione del COVID-19, la Cassa di presidenza dei dottori commercialisti ha deciso di allungare il periodo di sospensione dei versamenti contributivi. Dall’attuale 30 aprile si arriverà, attraverso delibere che verranno assunte nei prossimi giorni, direttamente al 31 ottobre, con sospensione anche dei versamenti rateali e dei contributi minimi previsti per il 2020.
Lo ha fatto sapere ieri il Presidente dell’ente, Walter Anedda, tramite una missiva in cui illustrava a tutti gli iscritti gli interventi che la Cassa ha intenzione di mettere in campo per affrontare l’emergenza e il totale dei fondi a disposizione per coprire finanziariamente tali iniziative.
Al netto di ulteriori azioni finalizzate ad aumentare lo stanziamento, che pure si stanno prendendo in considerazione, la CNPADC potrà disporre di circa 55 milioni di euro. Di questi, quaranta milioni rappresentano l’attuale dotazione del fondo assistenza, annualmente rimpinguato con degli accantonamenti specifici, a cui si aggiungono altri 15 milioni, ovvero l’importo massimo annuo che, secondo lo Statuto, l’ente può destinare all’assistenza agli iscritti (il 2% dell’avanzo economico).
“Ancorché tale ammontare sia già rilevante – spiega Anedda nella sua missiva –, il Consiglio di Amministrazione sta valutando la possibilità di proporre, in sede di approvazione della «Revisione del budget 2020», lo storno di quota parte del «Fondo Extra Rendimento» (oggi ammontante a circa 95.000.000 di Euro) al Fondo Assistenza, in ossequio alla norma, recentemente approvata da parte dell’Assemblea, che permette l’utilizzo di tali importi anche per fini assistenziali”.
Lo stanziamento a disposizione della Cassa per affrontare l’emergenza, dunque, potrebbe essere maggiore ma, fa sapere il numero uno dell’ente, al momento ci sono delle limitazioni statutarie e modifiche di questo tipo “richiedono tempi non brevi”.
Quanto alla destinazione dei fondi, la CNPADC si muoverà sostanzialmente su tre direttrici. Per ciò che riguarda le facilitazioni contributive, la Cassa renderà noti i termini e le modalità di recupero dei versamenti non effettuati, con la possibilità di rateizzare il dovuto. Nell’attesa, si ricorda che chi versa i propri contributi tramite RID bancario, ovvero l’addebito automatico della rata sul conto corrente, dovrà contattare il proprio istituto di credito per la revoca dell’addebito.
Sono previste, inoltre, agevolazioni di natura finanziaria e interventi assistenziali specifici. Per le agevolazioni, si stanno definendo le modalità attraverso le quali “assicurare misure di sostegno al credito e alla liquidità di cassa per i colleghi, volendone anche sostenere, nei limiti delle risorse disponibili, il conseguente onere finanziario”. Intanto, è stato prorogato al 30 aprile il bando per l’acquisto di hardware e software ad uso ufficio, destinato ai più giovani, e sono stati contattati tutti i principali istituti di credito, per evidenziare che le agevolazioni previste dall’art. 56 (Misure di sostegno finanziario alle micro, piccole e medie imprese) del DL “Cura Italia” si applicano anche ai professionisti.
Per gli interventi assistenziali specifici, invece, ci si muoverà come già fatto in occasione di altre emergenze provocate da calamità naturali. Sul sito della Cassa saranno rese disponibili le modalità con cui l’iscritto potrà richiedere il contributo, “al fine di vedersi riconosciuto un concreto supporto economico”. Supporto che si spera possa arrivare anche dal Governo, da cui negli ultimi giorni è arrivato l’impegno ad allargare ai professionisti ordinistici le indennità di 600 euro previste per i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata INPS.
Nella lettera inviata agli iscritti, Anedda ricorda anche che la polizza sanitaria base che la Cassa offre agli iscritti, integrata fino alla scadenza contrattuale del 31 dicembre 2022, già prevede garanzie indennitarie anche per i ricoveri per COVID-19, cui si aggiunge quella relativa alla quarantena per coloro che sono stati trovati “positivi” al test. Per gli iscritti che hanno esteso la polizza base, la copertura assicurativa è applicabile anche gli altri membri del proprio nucleo familiare.