Salvo alcune eccezioni, la rimodulazione introdotta dalla L. 160/2019 interessa le detrazioni previste dall’art. 15 del TUIR

Di Arianna ZENI

Dal 1° gennaio 2020, le detrazioni previste dall’art. 15 del TUIR sono parametrate al reddito complessivo.

I nuovi commi da 3-bis a 3-quater dello stesso art. 15, introdotti dal comma 629 dell’art. 1 della L. n. 160/2019 (legge di bilancio 2020), infatti, stabiliscono che l’agevolazione spetta:
– per l’intero importo della spesa sostenuta nel caso in cui il reddito complessivo non ecceda 120.000 euro;
– per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 240.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 120.000 euro, qualora il reddito complessivo superi i 120.000 euro.
Se il reddito complessivo supera i 240.000 euro le detrazioni non spettano.

Sono specificatamente esclusi dalla parametrazione:
– gli oneri di cui al comma 1 lett. a) e b) e comma 1-ter dell’art. 15 del TUIR (interessi passivi su prestiti e mutui agrari, interessi passivi di mutui ipotecari per l’acquisto dell’abitazione principale e interessi per mutui ipotecari per la costruzione e ristrutturazione dell’abitazione principale);
– le spese sanitarie di cui al comma 1 lett. c) dell’art. 15 del TUIR.

Rientrano, quindi, tra gli oneri parametrati al reddito complessivo quelli previsti dall’art. 15 del TUIR (non specificatamente esclusi) che consentono di fruire della detrazione IRPEF nella misura del 19% (che sono la maggior parte), del 26% o della detrazione forfetaria.

Essi sono:
– i compensi corrisposti a mediatori immobiliari in relazione all’acquisto dell’abitazione principale (comma 1 lett. b-bis);
– le spese veterinarie (comma 1 lett. c-bis);
– le spese sostenute dai soggetti sordomuti per i servizi di interpretariato (comma 1 lett. c-ter);
– le spese funebri (comma 1 lett. d);
– le spese per l’istruzione universitaria e di frequenza scolastica (lett. e) ed e-bis) dell’art. 15 comma 1);
– le spese sostenute in favore dei soggetti con disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) (art. 15 comma 1 lett. e-ter) del TUIR);
– i premi per assicurazioni sulla vita, contro gli infortuni, sul rischio morte e invalidità permanente ed i premi per assicurazioni per rischio di non autosufficienza (comma 1 lett. f);
– i premi assicurativi aventi come oggetto il rischio di eventi calamitosi relativamente a unità immobiliari a uso abitativo (comma 1 lett. f-bis);
– gli oneri relativi ai beni soggetti a regime vincolistico (comma 1 lett. g);
– le erogazioni liberali a favore di enti che operano nel settore culturale e artistico (comma 1 lett. h);
– il valore normale dei beni ceduti gratuitamente a enti che operano nel settore culturale e artistico (comma 1 lett. h-bis);
– le erogazioni liberali a favore di enti che operano nel settore dello spettacolo (comma 1 lett. i);
– le erogazioni liberali a favore di società ed associazioni sportive dilettantistiche (comma 1 lett. i-ter);
– le spese per la pratica sportiva dilettantistica dei ragazzi di età compresa tra 5 e 18 anni (comma 1 lett. i-quinquies);
– le spese per i canoni di locazione degli studenti universitari “fuori sede” (comma 1 lett. i-sexies);
– i canoni, gli interessi ed il prezzo di riscatto della prima casa acquistata con un contratto di leasing (lett. i-sexies.1 e i-sexies.2) dell’art. 15 comma 1 del TUIR);
– le spese per gli addetti all’assistenza (c.d. “badanti”) delle persone non autosufficienti (comma 1 lett. i-septies);
– le erogazioni liberali a favore di istituti scolastici di ogni ordine e grado (comma 1 lett. i-octies);
– le erogazioni liberali al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato (comma 1 lett. i-novies);
– le spese per l’abbonamento ai servizi di trasporto pubblico (comma 1 lett. i-decies);
– le erogazioni liberali a favore di organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) e di soggetti che svolgono attività umanitarie (art. 15 comma 1.1 del TUIR con aliquota del 26%);
– le spese per il mantenimento del cane guida dei non vedenti (art. 15 comma 1-quater del TUIR con detrazione forfetaria di 1.000 euro).

Si precisa che, a questi fini, il reddito complessivo (determinato ai sensi dell’art. 8 del TUIR) è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze di cui all’art. 10 comma 3-bis del TUIR. Per determinare il reddito complessivo, invece, si deve tenere conto del reddito assoggettato al regime forfetario per gli autonomi ex L. 190/2014 (art. 1 comma 75 della L. 190/2014) e dei redditi dei fabbricati assoggettati alla “cedolare secca sulle locazioni” (ai sensi dell’art. 3 comma 7 del DLgs. 23/2011).