Presenti i rappresentanti delle associazioni sindacali, che si dicono soddisfatti per il clima di dialogo e le aperture ottenute

Di Savino GALLO

Tempistica adeguata per il rilascio di modulistica e applicativi ISA relativi all’anno 2019, possibilità di creare un canale di interlocuzione costante attraverso il quale veicolare le situazioni di criticità e anomalia nel funzionamento degli indicatori riscontrate per il 2018 e correzione di alcune situazioni di evidente sproporzione quali, ad esempio, le rettifiche dei dati tramite integrative a favore del contribuente.
Con queste richieste i rappresentanti dei sindacati dei commercialisti si sono presentati al tavolo tecnico indetto dal Ministero dell’Economia per discutere dei nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale.
L’incontro era stato promesso dal Sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta all’indomani delle proteste delle associazioni, sfociate nell’indizione del primo sciopero nazionale e di un sit in davanti alla sede del MEF.

Si era a cavallo tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, quindi la convocazione è arrivata con un ritardo di circa due mesi ma, se non altro, ha lasciato buone impressioni ai rappresentanti dei commercialisti. “Aperto un canale di dialogo costruttivo e permanente”, scrivono in un comunicato congiunto diffuso al termine dell’incontro i sindacati, che parlano di “un confronto molto positivo, sempre nel rispetto delle reciproche posizioni”.

Nello specifico, come spiega Giuseppe Oliveri, componente della Giunta dell’ADC che ha partecipato all’incontro in rappresentanza del sindacato guidato da Maria Pia Nucera, i vertici dell’Amministrazione finanziaria (presenti esponenti di MEF, Agenzia delle Entrate, Sose e Sogei) hanno ribadito che gli ISA non saranno utilizzati ai fini dell’accertamento, ma che rimangono uno strumento per validare l’affidabilità fiscale dei contribuenti, da prendere in considerazione assieme ad altri elementi per un’eventuale azione di accertamento.

Altri chiarimenti importanti sono arrivati sulle note, che potranno accompagnare i modelli ISA. Rispetto a quanto accadeva per gli studi di settore, i rappresentanti del Fisco hanno sottolineato che queste ultime potranno avere una validità diversa e portare anche a eventuali clausole di esclusione, laddove l’ISA non sia coerente con la realtà o non si riesca a risolvere l’anomali segnalata.

Nel complesso, è sembrata esserci “molta serenità nell’accogliere le istanze” dei commercialisti che, tra l’altro, hanno prospettato le difficoltà che si potrebbero generare nella prossima stagione dei dichiarativi, tenuto conto della stretta sull’utilizzo in compensazione dei crediti orizzontali contenuta nel decreto collegato alla manovra di bilancio 2020 all’esame del Parlamento.

Si ricorda che il decreto fiscale introduce la possibilità di utilizzare i crediti in compensazione solo dopo la presentazione della dichiarazione dalla quale tale credito scaturisce. Ciò potrebbe produrre l’allungamento dei tempi nei quali è possibile utilizzare il credito ed è probabilmente anche per questo che i rappresentanti dell’Amministrazione finanziaria hanno manifestato l’intenzione di rivedere l’intero calendario degli adempimenti tributari.

Intanto, ci sono da risolvere le criticità legate agli ISA. Nel breve periodo, le associazioni invieranno all’Amministrazione finanziaria una serie di casi concreti in cui si sono riscontrate anomalie e malfunzionamenti degli indicatori.
In più, il MEF ha chiesto ai commercialisti di partecipare agli incontri sui singoli ISA che si apriranno a breve, a cui prenderanno parte anche rappresentanti delle altre categorie interessate. Fatto ciò, verrà fissata la data di una nuova riunione che, auspicano i Presidenti dei sindacati, “esprimerà risposte e soluzioni concrete da offrire ai colleghi”.