Nessuna apertura sulla richiesta di disapplicare gli ISA

Il Sottosegretario all’Economia Baretta afferma alla Camera che il punteggio degli indici non genererà un rigido automatismo nelle attività di controllo

Di Paola RIVETTI

Ieri il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ha dato risposta a due interrogazioni sugli ISA presentate in Commissione Finanze alla Camera.

Nell’interrogazione n. 5-02753 è stato chiesto al Governo quali iniziative intenda assumere per garantire il rispetto del lavoro, della professionalità e dei diritti di tutti attraverso un’effettiva semplificazione fiscale, alla luce del fatto che gli ISA saranno regolarmente applicati per il periodo 2018, nonostante le criticità applicative denunciate sino ad oggi, cui si aggiungono quelle emergenti dalla circ. Agenzia delle Entrate n. 20/2019, in merito ai criteri di utilizzo del regime premiale.

L’interrogazione ricorda anche che le nove sigle sindacali dei commercialisti hanno proclamato l’astensione degli iscritti all’Ordine, che prevede il mancato invio dei propri F24 nei giorni 30 settembre e 1° ottobre e l’assenza dalle udienze in Commissione tributaria dal 30 settembre al 7 ottobre, con adesione anche degli avvocati (si veda “I sindacati chiedono un provvedimento d’urgenza sugli ISA” del 24 settembre 2019).

Baretta ha ribadito il proposito di avviare “un dialogo con gli operatori per rendere sempre più equo ed efficiente l’intero processo, rivedendone eventuali criticità” e affermato che gli ISA “rappresentano uno degli strumenti che consentirà all’Agenzia delle Entrate una sempre più ragionata azione di analisi del rischio, finalizzata a rendere più efficiente e a programmare in modo mirato l’azione di contrasto all’evasione, e di concentrare le proprie risorse destinate alle attività di controllo sulle posizioni di coloro che mostrano reali e significativi elementi di criticità”.

Inoltre, “l’applicazione degli ISA non implica un rigido automatismo nello svolgimento delle attività di controllo” legato al risultato raggiunto, risultato che i contribuenti possono migliorare intervenendo sui dati ISA e indicando ulteriori componenti positive.

Con l’ulteriore interrogazione n. 5-02754 viene chiesto se il Governo intenda adottare iniziative per accogliere la richiesta dei professionisti di una disapplicazione, ovvero un’applicazione facoltativa degli ISA per il 2018, a fronte dei diversi aggiornamenti che ha subito lo strumento applicativo degli ISA e delle “numerosissime anomalie ad oggi rilevate dagli operatori del settore proprio perché si tratta di uno strumento non rodato, ancora in evoluzione” e in considerazione delle iniziative di protesta previste.

Anche questa volta non risultano aperture. Il sottosegretario indica che “le numerose revisioni cui è stato sottoposto il software per il calcolo degli ISA hanno riguardato soltanto un numero ridotto di indici e, comunque, non hanno avuto impatto alcuno sui calcoli”. Sulle anomalie nell’applicazione degli ISA, viene ribadita la posizione dell’Agenzia delle Entrate in merito:
– alla possibilità di intervenire sui dati precalcolati per disattivare eventuali criticità (senza considerare, tuttavia, che tale intervento non è la soluzione per risolvere tutte le problematiche degli ISA);
– all’importanza di fornire elementi esplicativi compilando le “Note aggiuntive” nel software che consentono all’Agenzia delle Entrate di indirizzare la propria attività di analisi sulle posizioni più a rischio tralasciando, invece, quelle di coloro che, pur con livelli minimi di affidabilità, “abbiano evidenziato idonei elementi giustificativi”.

Infine, sulla maggiore complessità degli ISA rispetto agli studi di settore, il sottosegretario Baretta ha affermato che l’adempimento si sarebbe, invece, semplificato con una “rilevante contrazione delle informazioni richieste. Inoltre, con gli ISA è stato eliminato l’obbligo di compilazione del modello di rilevazione dati per 8.500 contribuenti che dichiarano ricavi/compensi tra 5 e 7,5 milioni di euro, 210 mila soggetti che si trovano in un periodo di non normale svolgimento dell’attività e 19 mila contribuenti per cui l’attività costituisce una mera prosecuzione di attività prima svolte da altri soggetti”.

2019-09-26T13:59:01+00:00Settembre 26th, 2019|News|
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