CNDCEC a favore del portale unico delle comunicazioni in materia di lavoro

La categoria ha presentato le sue proposte di modifica al Ddl. delega per la semplificazione delle norme in materia

Di Savino GALLO

Accorpamento dei sistemi informativi con l’obiettivo di realizzare un portale unico delle comunicazioni in materia di lavoro, creazione di una piattaforma comune per tutti gli adempimenti e le comunicazioni in favore dei fondi di previdenza complementare, valorizzazione del ruolo rivestito dagli enti bilaterali istituiti dalla contrattazione collettiva maggiormente rappresentativa e dagli enti esponenziali di rappresentanza di tutti i professionisti abilitati dalla legge alla gestione degli adempimenti in materia di lavoro.

Sono queste le principali proposte avanzate dal Consiglio nazionale dei commercialisti nel corso dell’audizione in Commissione Lavoro del Senato, incentrata sul disegno di legge delega al Governo per la semplificazione e la codificazione in materia di lavoro.

In tale sede, la delegazione guidata da Roberto Cunsolo, Tesoriere del CNDCEC, ha espresso “piena condivisione” per l’intento di creare un sistema organico di disposizioni sul lavoro e definito “apprezzabile” la previsione del Ddl. di una razionalizzazione e riorganizzazione degli enti e degli organismi che svolgono compiti in materia di servizi per l’impiego e politiche del lavoro”.

Tale obiettivo, però, deve essere perseguito “allargando il dialogo” a tutti i soggetti che rivestono un ruolo centrale in questo ambito, come appunto i commercialisti: sono oltre 30 mila, ha ricordato in proposito Cunsolo, gli iscritti all’albo che “gestiscono e amministrano in continuità il personale per conto di 1.100.000 aziende distribuite su tutto il territorio nazionale, connotandosi come professionisti di «prima istanza» poiché impegnati nella interpretazione e prima applicazione degli istituti giuslavoristici”.

In questo contesto, risulta ancora più “incongrua” la disposizione normativa di cui all’art. 6, comma 2 del DLgs. n. 276/2003, “nella misura in cui ammette al regime particolare di autorizzazione per lo svolgimento a livello nazionale dell’attività di intermediazione soltanto la fondazione o altro soggetto giuridico dotato di personalità giuridica costituito nell’ambito del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, e non anche nell’ambito del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili e del Consiglio nazionale degli avvocati. Questo, a fronte dell’eguale abilitazione legale all’esercizio della professione nella materia di lavoro, previdenza e assistenza sociale dei lavoratori dipendenti”.

Nel merito del Ddl., il Consiglio nazionale si è detto favorevole all’accorpamento dei sistemi informativi al fine di realizzare un portale unico delle comunicazioni. L’integrazione dei sistemi informativi, ha sottolineato Cunsolo, “dovrebbe consentire una efficiente condivisione delle informazioni tra gli enti pubblici e le amministrazioni statali idonea allo snellimento delle procedure amministrative e burocratiche poiché utile a evitare ripetuti invii di informazioni già in possesso della Pubblica Amministrazione”.

Opportuno, secondo il CNDCEC, che il progetto di semplificazione e razionalizzazione riguardi anche la disciplina delle prestazioni sportive dilettantistiche, in considerazione della “grande diffusione” che le società sportive dilettantistiche hanno nell’intero territorio nazionale. “Per soddisfare – conclude il documento depositato ieri in Senato dai commercialisti – l’esigenza di una identificazione giuridica logica, dettagliata e sistematica della prestazione sportiva dettata dal comma 1, lett. m) dell’art. 67 del TUIR, andrebbero definite le caratteristiche delle suddette prestazioni”.

2019-07-31T07:56:28+00:00Luglio 31st, 2019|News|
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