I rappresentanti della SOSE rispondono alle prime osservazioni sull’applicazione degli indici di affidabilità fiscale pervenute al CNDCEC
Sono state rese note ieri le risposte fornite dai rappresentanti della SOSE alle segnalazioni sugli ISA pervenute al CNDCEC. Si tratta di indicazioni di carattere informale che comunque, in questa prima fase caratterizzata dall’assenza di chiarimenti ufficiali, possono aiutare a indirizzare l’attività di studio nella compilazione dei modelli.
Una prima indicazione di rilievo riguarda l’eventuale intervento di modifica dei dati importati nel software ISA dal file XML relativo alle Precalcolate 2019. Viene precisato che i dati precalcolati forniti dall’Agenzia delle Entrate vanno controllati (ed eventualmente modificati) solo se scatta un indicatore di anomalia a essi collegati.
L’eventualità di un disallineamento tra i dati a disposizione dell’Agenzia e quelli effettivi può verificarsi con relativa frequenza se si considera, ad esempio, che i dati delle Certificazioni Uniche possono essere incompleti, in quanto tali comunicazioni possono essere trasmesse fino a settembre.
Due segnalazioni pervenute al CNDCEC riguardano società immobiliari.
In un caso viene segnalata l’anomalia dell’indicatore “Corrispondenza dei canoni da locazione desumibili dal Registro Locazioni Immobili (RLI) con quelli dichiarati” derivante dal fatto che gli importi dei canoni dei contratti di locazione registrati non risultano aggiornati, per cui all’Agenzia risulta un dato diverso da quello dichiarato. Per effetto dell’anomalia, la società non raggiunge il punteggio di affidabilità pari a 9 che le consentirebbe di essere esclusa dalla disciplina delle società di comodo.
Al riguardo i rappresentanti della SOSE suggeriscono di modificare il dato fornito dall’Agenzia delle Entrate nelle Precalcolate e di annotare il motivo di tale modifica nel campo delle annotazioni del software ISA. L’eventuale modifica del dato presso l’ufficio locale dell’Agenzia non consentirebbe comunque di risolvere il disallineamento poiché i dati forniti ai fini degli ISA sono quelli “cristallizzati” a fine marzo 2019. L’eventuale modifica del dato in ufficio potrà avere effetti a partire dal prossimo anno.
Un’ulteriore osservazione riguarda l’incidenza dei costi residuali di gestione sugli altri costi in quanto, per alcune tipologie di attività, tale indice determina una sistematica riduzione del punteggio complessivo di affidabilità ISA del tutto priva di logica economica, trattandosi di condizioni tipiche e ordinarie dell’attività. Un caso è quello appunto delle società immobiliari la cui voce di costo principale è spesso rappresentata dal sostenimento di costi residuali di gestione (imposta di registro, quota IMU deducibile, ecc.), con ulteriori costi sovente molto limitati.
La SOSE non fornisce giustificazioni al riguardo limitandosi a precisare che, per definire meglio tale indicatore, a partire dalle revisioni del prossimo anno, sarà possibile depurare l’indicatore da tali voci tramite l’inserimento nel modello ISA al rigo C23 “Oneri diversi di gestione ed altre componenti negative” della colonna 9 in cui indicare l’importo degli “Oneri per imposte e tasse”.
Si segnala, infine, che nella giornata di ieri, è stato aggiornato ulteriormente il software ISA (versione 1.0.3), rimuovendo:
– per tutti gli ISA, un’anomalia di allineamento del calcolo tra modalità interattiva e in differita;
– per l’ISA AG44U (concernente alberghi, affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast e residence), un’anomalia nel controllo del quadro B tra il Comune e il CAP;
– per l’ISA AM85U (commercio al dettaglio di prodotti del tabacco), un’anomalia grafica relativa al rigo B04.