Differente, tra l’altro, l’indicazione delle spese nei righi “residuali”

Di Luca FORNERO

Tra gli ultimi controlli prima dell’invio del modello REDDITI 2018, gli esercenti arti e professioni devono verificare di aver correttamente ripartito i compensi e le spese rilevanti nel quadro RE e nel quadro G del modello per la comunicazione dei dati ai fini degli studi di settore. Infatti, l’esposizione dei valori all’interno dei vari righi dei due prospetti diverge parzialmente, con la conseguente necessità, per il contribuente, di effettuare gli opportuni “adattamenti”.

Quest’anno, bisogna tenere conto del fatto che la suddivisione degli importi all’interno del quadro RE del modello REDDITI è stata modificata per recepire le modifiche introdotte dalla L. 81/2017 (c.d. Jobs Act autonomi) ai criteri di deducibilità delle spese di formazione e delle spese di vitto e alloggio analiticamente rimborsate dal committente.

Segnatamente, le novità attengono ai righi “residuali”. Al riguardo, si ricorda che, mentre nel quadro RE è presente il solo rigo RE19 (“Altre spese documentate”), nel quadro G al rigo G09 (“Altre spese”) si affianca il rigo G12 (“Altre componenti negative”).
Come precisato dall’allegato 4 al provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 39252/2018(specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore), i dati sono stati correttamente ripartiti se i totali delle due seguenti somme coincidono:
– RE14 + RE15 colonna 3 + RE16 colonna 3 + RE17 colonna 4 + [RE19 colonna 4 – (RE19 colonna 1 + RE19 colonna 2 + RE19 colonna 3)], all’interno del modello REDDITI;
– G08 + G09, all’interno del modello studi.

Per quanto concerne gli altri componenti negativi, gli unici importi coincidenti sono quelli afferenti:
– ai compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti l’attività professionale o artistica (rigo RE12 del modello REDDITI 2018 PF e rigo G07 del modello studi);
– alle minusvalenze patrimoniali (rigo RE18 del modello REDDITI 2018 PF e rigo G10 del modello studi).

Negli altri casi occorre, di regola, effettuare alcuni “spostamenti”.
Ad esempio, le spese di lavoro dipendente e assimilato, che nel quadro RE sono esposte nel rigo RE11, nel quadro G vanno suddivise tra:
– spese di lavoro dipendente (rigo G05), con separata indicazione delle spese sostenute per il personale impiegato con contratto di somministrazione;
– spese per prestazioni di collaborazione coordinata e continuativa (rigo G06).

Differenti risultano anche i righi deputati ad accogliere l’importo dei consumi (rigo G08, all’interno del quadro G, e rigo RE14, all’interno del quadro RE).
In particolare, mentre nel rigo RE14 vanno indicate esclusivamente le spese per servizi telefonici (compresi quelli accessori) e i consumi di energia elettrica (per l’ammontare deducibile), nel rigo G08 a tali voci di costo si aggiunge l’importo deducibile dei carburanti, lubrificanti e simili utilizzati esclusivamente per la trazione di autoveicoli (che, nel quadro RE, vanno invece allocati all’interno del rigo “residuale” RE19).
Però, se l’acquisto di carburanti, lubrificanti e simili riguarda ciclomotori e motocicli, il relativo costo deve essere incluso nel rigo G09 (“Altre spese”).

Infine, mentre nel quadro RE gli ammortamenti sono esposti nella colonna 2 del rigo RE7 al lordo della maggiorazione del 40% conseguente all’applicazione dei c.d. super-ammortamenti (indicata comunque separatamente nella colonna 1 del medesimo rigo), l’importo contenuto nel corrispondente rigo G11, campo 1, è al netto di tale maggiorazione (riportata a parte nel campo 3).

Invece, nessun problema comporta, di regola, l’indicazione dei componenti positivi di reddito, fatto salvo il caso in cui ci si adegui alle risultanze degli studi di settore. In tale ipotesi, mentre nel rigo RE5 “Compensi non annotati nelle scritture contabili” occorre indicare l’importo dei maggiori compensi dichiarati per effetto dell’adeguamento, comprensivo della maggiorazione del 3% (ove dovuta), nel rigo G02 “Adeguamento da studi di settore”, tali compensi vanno riportati al netto della maggiorazione (che non va quindi indicata).

Il software di controllo scaricabile all’interno del Desktop telematico, cliccando su “Help” e selezionando “Installa nuovo software”, provvede a verificare la correttezza dei raccordi.
Se il quadro G è stato predisposto correttamente, l’esito del controllo risulta senza segnalazioni.
Diversamente, viene segnalata un’anomalia, che, pur consentendo – di norma – l’invio del modello e degli allegati studi, è comunque opportuno correggere, allocando gli importi conformemente a quanto precisato dalle istruzioni ai suddetti quadri.