La relazione tra creazione di valore e fattori Esg rappresenta un tema oggetto di crescente attenzione, anche in considerazione del loro stretto legame con la materialità aziendale e la progressiva influenza sulla creazione del valore dell’impresa.

Di Paolo VERNERO e Federico CATTAROSSI

Sotto il profilo della finanza, intesa in senso lato, è bene premettere che le best practice e la normativa riferita ai settori vigilati sono da sempre anticipatrici di ulteriori interventi legislativi e di self-regulation in materia di governo delle società – quotate e non – con particolare riferimento ai profili attinenti alla gestione e ai controlli. In particolare, nel contesto della transizione verso modelli di business sostenibili, ricopre un ruolo centrale il sistema finanziario, sia rispetto al variegato ambito della gestione del risparmio, sia per quanto riguarda il settore della concessione del credito. In tale contesto, i settori assicurativo e bancario si trovano esposti a nuovi rischi (e nuove opportunità) in considerazione del fatto che i fattori Esg, tra gli altri, possono incidere sulle performance finanziarie delle imprese clienti e sulla loro solvibilità e, conseguentemente, riflettersi anche sugli stessi intermediari finanziari.

Per il sistema bancario e finanziario, la piena integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance è alla base di un modello di crescita sostenibile che pone le basi per un progresso di lungo termine che sia resiliente agli shock esterni e interni. Com’è noto, infatti, sin dal maggio 2020 la European Banking Association (Eba) ha pubblicato le linee di sviluppo sulla gestione e sul monitoraggio dei crediti (Linee Guida) con un intervento che pone l’attenzione, inter alia, sulle tematiche Esg, con lo scopo di rendere gli istituti finanziari sempre più prudenti, avveduti e consapevoli nelle fasi di concessione, gestione e monitoraggio dei crediti.

Le Linee Guida fissano per gli Istituti di Credito una serie di principi cui uniformarsi per la gestione e il controllo del rischio di credito, tenendo a mente non soltanto la struttura economico-finanziaria e patrimoniale delle imprese, ma avendo riguardo anche ai richiamati fattori ambientali, sociali e gestionali. L’inserimento dei rischi Esg in questa prospettiva costituisce un elemento fortemente innovativo che deve essere evidenziato: in concreto, le politiche sulla sostenibilità impatteranno in modo rilevante sulla concessione del credito, posto che la valutazione del merito creditizio delle imprese sarà sempre maggiormente fondata sul più ampio concetto di sostenibilità aziendale, piuttosto che sul più limitato elemento della continuità aziendale. In tale frangente, l’informativa di sostenibilità costituirà un elemento strategico per l’accesso al credito e ai mercati finanziari: ad esempio, se un’azienda chiede un finanziamento ad un istituto di credito, oltre ai tradizionali criteri di valutazione, quest’ultimo dovrà valutare il progetto per cui il finanziamento è richiesto anche dal punto di vista dei rischi Esg, avendo quindi necessità di disporre di adeguate informazioni in merito.