La rendicontazione informa sull’impatto dell’impresa sulla sostenibilità e su come le questioni di sostenibilità influiscano sui risultati
La riforma del quadro normativo europeo in tema di rendicontazione di sostenibilità, che ha portato all’emanazione nel mese di dicembre 2022, della direttiva Ue 2022/2464 (Corporate Sustainability Reporting Directive, c.d. “CSRD”), si propone di fornire una risposta organica alla crescente richiesta di informazioni societarie sulla sostenibilità proveniente dal mercato e alla sempre maggiore centralità che queste rivestono sul processo decisionale degli utenti.
In particolare, si legge nei considerando della direttiva, una buona rendicontazione di sostenibilità aiuta le imprese a individuare e gestire i rischi e le opportunità legati alla sostenibilità e a migliorare il dialogo e la comunicazione tra le imprese e i loro portatori di interessi, potendo anche contribuire a rilanciare o consolidare il proprio standing reputazionale. L’informativa di sostenibilità è, infatti, diretta a un’ampia platea di stakeholder, tra cui si annoverano, ad esempio, gli investitori (ancor più in ragione della recente crescita di prodotti di investimento legati alla sostenibilità), i partner commerciali (clienti, fornitori, specie in considerazione della diffusione dei principi di “sostenibilità della filiera”), gli istituti di credito (per i quali i fattori di sostenibilità sono destinati ad acquisire un peso determinante nella valutazione del merito creditizio) nonché i principali attori della società civile (primi tra tutti le parti sociali, le quali si aspettano che le imprese siano maggiormente responsabili del loro impatto sulle persone e sull’ambiente).