Il proprietario, il titolare di altro diritto reale o un familiare devono destinare l’immobile ad abitazione principale entro sei mesi dalla fine dei lavori

Di Arianna ZENI

Spetta la detrazione IRPEF degli interessi del mutuo concesso per la ristrutturazione dell’abitazione principale di un familiare, purché quest’ultimo abbia preso la residenza entro sei mesi dalla fine dei lavori.
Lo ha deciso la Corte di Cassazione nell’ordinanza n. 16984 di ieri, 16 giugno 2021, con la quale è stato accolto il ricorso del figlio che ha acceso un mutuo per effettuare interventi di ristrutturazione dell’unità immobiliare della madre e al quale l’Amministrazione finanziaria ha contestato la spettanza della detrazione fiscale.

La questione oggetto di analisi dei giudici di legittimità ha riguardato l’art. 15 comma 1-ter del TUIR, secondo cui sono detraibili dall’IRPEF nella misura del 19% gli interessi passivi, gli oneri accessori e le quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione per mutui ipotecari contratti a partire dal 1998 per la costruzione e la ristrutturazione edilizia di unità immobiliare da adibire ad abitazione principale.
La detrazione spetta su un importo massimo complessivo di 2.582,28 euro.

Per espressa disposizione normativa contenuta nel comma 1-ter in argomento la detrazione è ammessa a condizione che la stipula del contratto di mutuo da parte del soggetto possessore a titolo di proprietà o altro diritto reale dell’unità immobiliare avvenga nei sei mesi antecedenti, ovvero nei diciotto mesi successivi all’inizio dei lavori di costruzione.

Con il DM 30 luglio 1999 n. 311, attuativo del comma 1-ter, sono stabilite le modalità e le condizioni alle quali è subordinata la detrazione IRPEF del 19%.

L’art. 2 del DM, in aggiunta a quanto stabilito dal comma 1-ter, stabilisce che “La mancata destinazione ad abitazione principale dell’unità immobiliare entro sei mesi dalla data di conclusione dei lavori di costruzione della stessa comporta la perdita del diritto alla detrazione e da tale data decorre il termine per la rettifica della dichiarazione dei redditi da parte dell’amministrazione finanziaria”.

In considerazione dell’art. 10 comma 3-bis del TUIR, secondo cui “Per abitazione principale si intende quella nella quale la persona fisica, che la possiede a titolo di proprietà o altro diritto reale, o i suoi familiari dimorano abitualmente”, secondo la Suprema Corte la detrazione IRPEF degli interessi prevista dall’art. 15 comma 1-ter del TUIR è condizionata alla destinazione dell’immobile, per il quale è stato contratto il mutuo, ad abitazione principale del proprietario, ovvero del titolare di altro diritto reale, o di un suo familiare entro sei mesi dalla data di conclusione dei lavori.