La contrattazione collettiva si sta muovendo per individuare il «galateo dello smart working»

Di Marco MICARONI

Il Parlamento europeo, con la risoluzione del 21 gennaio 2021, chiede l’adozione di una nuova Direttiva Ue sul diritto alla disconnessione. L’Istituzione si pone il problema di come contemperare gli innegabili vantaggi raggiunti con il lavoro agile, sia per i datori di lavoro che per i lavoratori, con una serie di svantaggi derivanti dalla nascita di una cultura del “sempre connesso” o “costantemente di guardia”, che rendono meno netti i confini tra attività lavorativa e vita privata, con tutto ciò che questo può comportare in termini di isolamento, dipendenza dalla tecnologia, disturbi fisici e mentali quali ansia, esaurimento, burnout.

Alcuni Paesi come la Francia si sono già mossi, scegliendo la strada della legge: le imprese con più di 50 dipendenti, a far data dal 1° gennaio 2017, devono garantire il diritto dei lavoratori a disconnettersi fuori dall’orario di lavoro.
Altri, come la Germania, hanno invece privilegiato la via della contrattazione aziendale, con diversi accordi tra le parti sociali che, per esempio, specificano che nessun dipendente può essere costretto a leggere la posta elettronica aziendale fuori dall’orario di lavoro o vietano espressamente di rispondere a messaggi e comunicazioni nei giorni di festa o nelle ore dedicate alla sfera privata.

In Italia, la regolamentazione è lasciata alla negoziazione individuale degli attori interessati; tuttavia, soprattutto nell’ultimo periodo, la contrattazione collettiva ha iniziato ad occuparsi concretamente del tema. L’accordo 4 agosto 2020 della Tim, ad esempio, prevede che le parti sociali individuino alcune soluzioni piuttosto innovative, tra cui:
– l’individuazione, tramite l’intranet aziendale, di alcuni comportamenti di “buona convivenza virtuale”;
– concordare di non ricorrere a meccanismi automatici, ma a comportamenti caratterizzati dal senso di responsabilità del singolo lavoratore, dei colleghi e dei responsabili, specificando che durante le interruzioni temporanee e autorizzate (es. pausa pranzo) il lavoratore non sarà tenuto a ricevere o visualizzare eventuali comunicazioni aziendali;
– l’utilizzo di alcuni strumenti come l’utilizzo dell’opzione di “ritardato recapito”, la pianificazione di riunioni nel rispetto delle normali fasce lavorative, la pianificazione delle agende attraverso il calendario outlook;
– il diritto alla disconnessione, esercitato impostando l’apposito status dell’applicativo informatico di messaggistica istantanea aziendale al di fuori della fascia oraria in cui viene resa la prestazione in lavoro agile;
– la prestazione dovrà essere svolta nell’arco orario compreso tra le ore 8 e le ore 20 con fruizione di un unico intervallo tra le ore 12:30 e le 14:30, con una durata da un minimo di 30 fino ad un massimo di 120 minuti e comunque sempre assicurando la propria presenza tra le ore 10 e le ore 12:30 e tra le 14:30 e le 16:30.

L’Accordo del 4 agosto 2020 dell’ING BANK prevede che “Tra l’altro, azienda e sindacati concordano che, salvo comprovate esigenze:
– non è consentita la pianificazione di conference call tra le ore 12:45 e le ore 14:15 e dopo le 18;
– le riunioni non devono eccedere la durata massima di 45 minuti;
– tra due riunioni di 45 minuti deve intercorrere un intervallo di almeno 5 minuti;
– è incentivata la pratica del blocco agenda durante la pausa pranzo ed alla fine della giornata lavorativa.

Il 18 dicembre 2020 è stato siglato anche l’Accordo con le Poste, e anche in questo caso le parti intervengono sull’orario di lavoro prevedendo che: la prestazione lavorativa dovrà essere resa nell’intervallo temporale compreso tra le ore 8 e le ore 20; l’eventuale indisponibilità a rendere la prestazione lavorativa per periodi superiori ai 90 minuti dovrà essere preventivamente comunicata al proprio responsabile diretto. Viene inoltre escluso il ricorso a prestazioni straordinarie o di lavoro supplementare; pertanto, il recupero di eventuali permessi avverrà nelle giornate di presenza fisica presso la sede di lavoro; l’attestazione della presenza nelle giornate di lavoro agile verrà effettuata tramite lettore virtuale delle timbrature; una volta esaurita la prestazione giornaliera il lavoratore avrà diritto a disattivare il personal computer, dandone comunicazione al proprio responsabile.

Coca Cola HBC Italia ha recentemente introdotto una regolamentazione molto interessante, ossia il “Galateo del lavoro agile”. L’idea è quella di rendere esplicito il pensiero della società sul tema, individuando alcune semplici regole di “buone maniere” per rispettare chi lavora da casa: evitare meeting prima delle 9 del mattino ed il venerdì pomeriggio, non inviare mail o documenti dopo le ore 20 e nei giorni festivi, diritto alla disconnessione totale dalle ore 13 alle ore 14:30.