Uguali misure sono state prese dalla Guardia di Finanza

Di Giorgio INFRANCA e Pietro SEMERARO

L’Agenzia delle Entrate, mediante comunicato stampa, ha annunciato ieri la sospensione, grazie a una direttiva interna, delle attività di “liquidazione, controllo, accertamento, accessi, ispezioni e verifiche, riscossione e contenzioso tributario”, salvo siano in imminente scadenza.
Verosimilmente, le attività in scadenza potrebbero essere gli avvisi di accertamento e di liquidazione ai fini delle imposte d’atto come il registro, non connessi al 31 dicembre.

Una simile condotta è stata tenuta dalla Guardia di Finanza, che, con una circolare diramata dal Comandante del Terzo Reparto operazioni dello scorso 11 marzo 2020 (prot. n. 73943/2020) sospende, fino alla cessazione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, tutte le verifiche, i controlli fiscali, quelli in materia di lavoro, nonché quelli strumentali e antiriciclaggio.
La Guardia di Finanza – si legge nel documento – intende infatti “adeguare il proprio dispositivo di vigilanza in funzione dell’esigenza di sostenere l’economia sana del paese e di attenuare la situazione di sofferenza e di difficoltà manifestata soprattutto in alcune aree del territorio nazionale dai cittadini, dalle imprese e dai professionisti”.

Tutte le forze si dovranno invece, comprensibilmente, concentrare sulle violazioni più strettamente legate all’emergenza sanitaria in corso, come il contrasto alle manovre speculative nel mercato privato e pubblico di dispositivi di protezione individuale e di elettromedicali o agli illeciti nelle gare per l’approvvigionamento di apparecchiature e presidi sanitari.
Naturalmente, le Fiamme Gialle dovranno anche rafforzare i controlli sul territorio per l’attuazione delle disposizioni anti-assembramento nei luoghi pubblici, sull’attività dei locali commerciali e in generale per la salvaguardia di tutte le misure di contenimento previste nei diversi decreti del Presidente del Consiglio emanati sino a oggi.

Le direttive della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate vanno senz’altro salutate con favore e risultano pienamente coerenti con il momento emergenziale che il nostro Paese sta, purtroppo, vivendo.
Accanto allo stop alle verifiche fiscali decretato dalla Guardia di Finanza, si auspica comunque che a breve l’Esecutivo prenda atto anche dell’improrogabile necessità, nell’interesse sia dei contribuenti, sia dello stesso Erario, di provvedere a una sospensione di tutti i termini amministrativi – nessuno escluso – previsti dall’ordinamento tributario. E così, a titolo esemplificativo, dei termini previsti dall’art. 12, comma 7 dello Statuto dei diritti dei contribuenti in materia di osservazioni ai processi verbali di constatazione, ma soprattutto dei termini di cui agli artt. 6 comma 3 e 12 comma 2 DLgs. 218/97, in tema di accertamento con adesione.

Con particolare riferimento ai contraddittori con i funzionari, infatti, si vanno moltiplicando i casi di rinvii o di contraddittori “informali” sostenuti per telefono; circostanza che dà il polso della straordinarietà della situazione.
Non è possibile allora, in questo stato emergenziale, gestire in maniera seria e proficua i rapporti con l’Amministrazione finanziaria e con gli enti impositori in generale, con inevitabili ricadute sui contribuenti, in termini di lesione dei propri diritti, e sul sistema nel suo complesso. Occorre quindi uno stop anche su questo fronte, nella speranza, naturalmente, che esso possa essere il più breve possibile.