Dall’UNGDCEC l’appello per una «protesta unitaria» contro gli ISA

L’Unione giovani chiama in causa associazioni datoriali e contribuenti per chiedere a gran voce la disapplicazione degli indici di affidabilità fiscale

Di Savino GALLO

L’Unione giovani commercialisti chiama a raccolta professionisti e imprenditori con l’obiettivo di mettere in campo una protesta forte e unitaria contro l’applicazione dei nuovi indici di affidabilità fiscale. L’appello è arrivato tramite una nota stampa diffusa ieri, che fa seguito ai tanti comunicati inviati in queste settimane da tutte le associazioni sindacali di categoria, le quali, seppur da angolazioni diverse, hanno sempre avanzato la medesima richiesta: rendere gli ISA facoltativi per il 2018.

“Sarebbe perlomeno necessario – ribadisce nella nota di ieri il Presidente dell’UNGDCEC, Daniele Virgillito – rendere facoltativa l’applicazione degli ISA, permettendo però il mantenimento dei regimi premiali per i contribuenti virtuosi; dare la possibilità di adeguamento, per consentire l’elaborazione dei nuovi indici e la determinazione delle imposte che ne scaturirebbero, entro la presentazione dei dichiarativi; disapplicare il contenuto del Decreto ministeriale del 17 agosto 2018, nel caso i nuovi dati diano risultati peggiorativi per la posizione del contribuente”.

A rendere ancor più insostenibile una situazione che è sembrata tale sin dalle prime battute, l’ultima modifica ai dati dei modelli ISA precompilati, contenuta nel DM 9 agosto 2019, e il rilascio di ulteriori aggiornamenti del software dell’Agenzia delle Entrate (versione 1.0.6 e versione 1.0.7 del 23 e del 30 agosto; si veda “Nuova versione del software «Il tuo ISA»” del 24 agosto).

Così come ricordato nei giorni scorsi da ADC e ANC (si veda “ADC E ANC: «Sugli ISA non possiamo attendere gli sviluppi della politica»” del 29 agosto), anche l’Unione sottolinea che “il decreto ministeriale di agosto viola i più elementari principi di uno Stato di diritto, oltre a prendersi di fatto gioco di chi, come noi, ha chiesto più volte almeno il rispetto dello Statuto del contribuente. Tutto ciò – aggiunge Virgillito – è emerso in modo ancora più evidente dalle comunicazioni che la stessa Agenzia ha inviato agli intermediari ammettendo candidamente che le precompilate ISA sono sbagliate e i calcoli tutti da rifare”.

A ciò si aggiunge l’incertezza legata all’attuale situazione politica, con la crisi di Governo in corso che non lascia ben sperare in merito alla possibilità di trovare degli interlocutori attenti al problema. In realtà, nei giorni scorsi, il Sottosegretario al MEF, Massimo Bitonci, aveva aperto alla possibilità di disapplicare totalmente gli indici per il 2018. Ma proprio in virtù del momento politico, è sembrato un intervento fuori tempo massimo, anche in considerazione della precedente chiusura del Ministro Tria.

“I giovani professionisti – continua Virgillito –, sempre poco ascoltati in questo Paese, lo sono stati ancora meno durante il Governo giallo-verde e adesso abbiamo tanta paura che la situazione non migliori”. Di qui, l’appello alla mobilitazione generale, che secondo l’Unione deve vedere parti attive “le associazioni datoriali e tutte le voci che fanno parte del coro dei contribuenti”.

A loro l’associazione che rappresenta circa 12 mila giovani commercialisti chiede di “unirsi alla nostra protesta affinché le istituzioni si rendano conto che il Paese «reale» non si arresta nell’attesa che si costituisca un nuovo Governo o vengano indette altre elezioni”.

2019-09-03T07:14:27+00:00Settembre 3rd, 2019|News|
Torna in cima