Il Ministro Tria firma il DPCM che dispone lo spostamento di 20 giorni. Ieri, il CNDCEC aveva chiesto l’applicazione opzionale degli ISA

Di Savino GALLO

Il termine per i versamenti delle imposte per i soggetti che applicano i nuovi ISA dovrebbe slittare dal 1° al 22 luglio. Dopo l’allarme lanciato dai commercialisti, che anche ieri hanno sottolineato “l’intollerabile ritardo” nel rilascio dei software per l’applicazione degli indici di affidabilità fiscale (che da quest’anno andranno a sostituire gli studi di settore), il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, avrebbe firmato in serata il DPCM che dispone la proroga di 20 giorni e trasmesso il decreto alla Presidenza del Consiglio, per la necessaria firma del Premier Conte.

Si tratta di un “cerotto”, hanno commentato a caldo Maurizio Postal e Gilberto Gelosa, Consiglieri del CNDCEC con delega alla fiscalità, comunque “non sufficiente”, considerato che, oltre ai software necessari per l’applicazione degli ISA, al momento risultano ancora indisponibili anche gli ulteriori dati che i contribuenti dovranno scaricare dal sito dell’Agenzia delle Entrate, indispensabili per il funzionamento di quei software.

Il nuovo strumento dovrà poi essere “spiegato ai contribuenti (la platea interessa è di circa 4 milioni di partite IVA, ndr), indicando vantaggi e svantaggi degli ISA, incluse premialità e modalità per migliorare il proprio profilo di affidabilità fiscale. Essendo tenuti a inserire una serie di nuovi dati, appare impossibile fare in pochi giorni questo lavoro, quando, verosimilmente, i software di cui denunciamo da settimane l’assenza sarebbero arrivati negli studi tra il 20 ed il 25 giugno”.

Per questo, con una lettera inviata un paio di settimane fa allo stesso Tria, il CNDCEC aveva chiesto di spostare al 30 settembre il pagamento delle imposte, adottando un provvedimento normativo ad hoc in grado di contemplare la proroga per le imposte sui redditi, IRAP e IVA, dato che “i nuovi ISA hanno riflessi sulle imposte ordinariamente dovute” e non solo su quelle “correlate al miglioramento del punteggio di affidabilità fiscale” (si veda “CNDCEC: «Al 30 settembre il pagamento delle imposte»” del 25 maggio).

Ieri, il rilancio, con la richiesta di rendere facoltativa l’applicazione degli ISA per l’anno in corso, contenuta in una lettera indirizzata al Premier Giuseppe Conte. “A due settimane di distanza dalla lettera inviata al Ministro Tria – si legge nella nuova missiva firmata da Massimo Miani, Presidente dei commercialisti – dobbiamo purtroppo registrare che nessun passo in avanti è stato fatto e si è ulteriormente aggravata l’ormai non più tollerabile situazione di incertezza a cui tutti i commercialisti sono costretti, per l’ennesima volta, a far fronte, in totale spregio delle più elementari regole di garanzia e di rispetto del lavoro dei professionisti, nonché dei fondamentali diritti sanciti dallo Statuto del Contribuente”.

A poco più di 20 giorni dalla scadenza del termine per il versamento a saldo delle imposte sui redditi, secondo il CNDCEC “si è andati ormai fuori tempo massimo”. Di conseguenza, si chiedeva “un intervento risolutore che ponga definitivamente i contribuenti e i professionisti che li assistono nelle condizioni di effettuare gli adempimenti fiscali e di svolgere il proprio lavoro con la dovuta serenità e diligenza professionale, senza essere costretti a estenuanti straordinari”.

La proroga di 20 giorni disposta con il DPCM firmato ieri da Tria non può essere considerata tale, ma quantomeno, hanno sottolineato i Consiglieri Postal e Gelosa, “fa piacere che non sia arrivata, per l’ennesima volta, all’ultimo minuto”.