Stralciate oltre 5 milioni di microcartelle. A breve la riapertura dei termini per la rottamazione-ter: si arriverà fino a ottobre
Sono oltre un milione e 700 mila i contribuenti che hanno aderito a definizione agevolata e saldo e stralcio, a cui si aggiungono i circa 5 milioni di microcartelle (con importi fino a mille euro) definitivamente cancellate. A fornire i numeri della pace fiscale, nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri alla Camera, il Viceministro e il Sottosegretario all’Economia, Massimo Garavaglia e Massimo Bitonci.
Le domande di adesione alla rottamazione-ter sono state oltre un milione e 220 mila, a cui vanno aggiunte le 200 mila richieste pervenute negli ultimissimi giorni di aprile, che sono ancora in corso di registrazione al protocollo informatico. Le modalità più utilizzate per l’invio della domanda sono state i canali web (478 mila) e lo sportello (473 mila), mentre oltre 260 mila sono arrivate via PEC.
In termini di suddivisione territoriale, la Regione da cui sono pervenute più richieste è la Lombardia (oltre 110 mila), seguita da Lazio (98 mila), Toscana (65 mila), Campania (61 mila) ed Emilia Romagna (57 mila). In ultime posizioni, Basilicata (10 mila), Trentino Alto Adige (7 mila) e Molise (5 mila).
Sono state, invece, 277 mila le richieste di adesione al saldo e stralcio (101 mila via canali web, 100 mila allo sportello, 73 mila via PEC), sanatoria riservata a soggetti con un ISEE inferiore a 20 mila euro. Anche in questo caso, la Regione che ha fatto registrare il maggior numero di domande è stata la Lombardia (24 mila), a seguire Puglia (19 mila), Campania (15 mila), Piemonte e Valle d’Aosta (15 mila).
Quanto alle microcartelle, quelle con importi inferiori a mille euro relative ai ruoli tra il 2000 e il 2010, di cui era previsto lo stralcio automatico, su una platea complessiva di 12 milioni, 5 milioni di contribuenti si sono visti cancellare il proprio debito. In questo dato sono ricomprese anche le microcartelle INPS, mentre, ha precisato Bitonci, “restano aperte quelle con le Casse private”.
Nei prossimi giorni, il Ministero dell’Economia fornirà anche l’importo complessivo in termini di gettito derivante dalla pace fiscale, ma Garavaglia ha già preannunciato che “i numeri hanno superato di molto le aspettative della vigilia”. Risultati “molto interessanti” , ha commentato il Viceministro al MEF, così come quelli relativi al gettito IVA del primo trimestre 2019: + 4,7%, quasi un miliardo e trecento milioni di “gettito IVA interno”. Il dato “andrà analizzato, per capire quanto è legato alla fatturazione elettronica e quanto alla ripresa dei consumi, ma – ha concluso – si tratta sicuramente di numeri positivi”.
Dal Sottosegretario Bitonci invece è arrivata la conferma della imminente riapertura dei termini per accedere alla rottamazione-ter, in modo da andare incontro alle istanze di proroga pervenute da imprese e professionisti. “La proroga – ha spiegato – poteva essere concessa solo con una modifica della norma primaria. Quindi, abbiamo già scritto un emendamento al decreto crescita che prevede una riapertura dei termini abbastanza breve ma che dia la possibilità a chi è rimasto fuori di poter ancora aderire”.
I termini, ha aggiunto Bitonci definendo i confini del provvedimento, “dovrebbero rimanere aperti fino ad ottobre, in modo da poter poi chiudere tutto entro novembre”. Chi aderirà perderà qualche rata rispetto ai cinque anni previsti in prima battuta: “Forse una o due – ha sottolineato Bitonci – perché bisogna fare in modo che la misura si sovrapponga” alla definizione agevolata a cui si è potuto accedere fino a fine aprile.
In ogni caso, la riapertura dei termini non permetterà di ricomprendere nella rottamazione l’anno 2018: “Quella è riscossione ordinaria – ha ricordato Bitonci – che eventualmente si potrà riprendere solo a partire dal 2020, quindi con almeno un anno di riscossione ordinaria alle spalle”.