A questi vanno aggiunti più di 3 miliardi dalle definizioni agevolate, in calo rispetto al 2017. Bloccate frodi per 700 milioni con la fattura elettronica
La lotta all’evasione fiscale attraverso le ordinarie attività di controllo condotte dall’Agenzia delle Entrate ha prodotto nel 2018 un recupero di oltre 16 miliardi di euro, circa l’11% in più rispetto all’anno precedente. Di questi, ha spiegato ieri il Direttore delle Entrate, Antonino Maggiore, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei risultati 2018, 11,25 miliardi (+10% sul 2017) provengono da versamenti diretti, 1,8 miliardi (+38%) da attività di promozione della compliance, 3,11 (+4%) tramite gli agenti della riscossione.
In flessione, invece, le entrate derivanti dalle misure straordinarie varate dagli ultimi Governi. In totale, tali misure hanno consentito di incassare poco più di 3 miliardi (erano 5,6 nel 2017): 100 milioni dalla definizione delle controversie tributarie (- 87%), 50 milioni dalla pace fiscale (che però è partita negli ultimi 2 mesi del 2018), 300 milioni dalle voluntary disclosure 1 e 2 (-25%) e quasi 2,6 miliardi (-41%) dalle rottamazioni tramite gli agenti della riscossione.
Agenzia delle Entrate-riscossione ha contribuito a riportare nelle Casse dello stato circa 10 miliardi. Di questi, 6,1 provengono da ruoli ordinari emessi per conto del Fisco (2,86 miliardi) o di altri enti (3,25), e 3,91 miliardi derivano dalla prima e seconda rottamazione delle cartelle. Le somme riscosse arrivano per il 55% da contribuenti che registrano debiti superiori a 100 mila euro, mentre solo l’1,8% provengono da soggetti con un debito inferiore ai mille euro.
Il gettito spontaneo totale relativo ai tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate (imposte dirette e indirette, imposte regionali e comunali) è passato dai 414 miliardi del 2017 al 420 miliardi del 2018, con una crescita dell’1,4%.
Lo scorso anno, l’Agenzia delle Entrate ha inviato ai contribuenti circa 1,9 milioni di comunicazioni di irregolarità (+260% sul 2016), mentre sono in costante diminuzione i ricorsi presentati dai contribuenti alle Commissioni tributarie provinciali: 82 mila nel 2016, 70 mila nel 2017, 68 mila lo scorso anno. Un calo dovuto, ha spiegato Maggiore, all’efficacia della mediazione e a una “maggiore qualità degli accertamenti”. Riguardo all’esito dei contenziosi, gli ultimi dati sono relativi al 2017: “Le vittorie piene – ha sottolineato il numero uno delle Entrate – si attestano al 68%, percentuale che sale al 73 se si considerano anche le vittorie parziali”.
Quanto ai rimborsi, lo scorso anno ne sono stati erogati per un ammontare di 17,5 miliardi (contro i 16,2 del 2017) a oltre 2,5 milioni di soggetti. In aumento anche i contribuenti che utilizzano i servizi on line offerti dal Fisco. Nel 2018, si contavano circa 8,4 milioni di utenti registrati ai servizi telematici (+20% sul 2017), mentre le visite al cassetto fiscale hanno sfiorato i 30 milioni (+12%). I 730 precompilati inviati direttamente dai contribuenti sono arrivati a 2,9 milioni (2,4 nel 2017), il 70% dei contratti di locazione sono stati registrati on line e anche per ciò che riguarda i servizi ipotecari e catastali i canali telematici sono quelli più utilizzati.
Nel corso della conferenza stampa, Maggiore ha fornito dati aggiornati anche per ciò che riguarda la fatturazione elettronica. Tramite il sistema di interscambio sono già transitate 350 milioni di fatture, inviate da 2,7 milioni di contribuenti, con una percentuale di scarto del 3,85%. Ma al di là del numero delle fatture, il Direttore delle Entrate ha voluto porre l’attenzione sui vantaggi in termini di lotta alle frodi. “Abbiamo iniziato subito a utilizzare quei dati – ha spiegato – e incrociandoli con le dichiarazioni 2017 e le comunicazioni trimestrali 2018, abbiamo intercettato acquisti fittizi per 3,2 miliardi e bloccato falsi crediti IVA per 688 milioni”.
Le frodi hanno riguardato 37 soggetti (attivi prevalentemente nel commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi) con sedi in 7 regioni e 11 province. 656 milioni sono stati bloccati e non potranno essere utilizzati in compensazione, mentre i restanti sono in corso di recupero: “Il vero passo in avanti della fatturazione elettronica – ha commentato Maggiore – è che ci consente, attraverso accessi mirati, di prevenire gli effetti fiscali della frode”.
Soddisfatto dei risultati ottenuti dalle Entrate il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Non solo per ciò che riguarda il recupero da evasione fiscale, ma anche per la spinta sulla compliance e per il miglioramento dei servizi, “approcci in linea con la strategia che vuole l’Amministrazione finanziaria a supporto dei contribuenti”.
Questa è “la strada giusta”, ha aggiunto il titolare del MEF, secondo cui, nel prossimo futuro, bisognerà lavorare per una “maggiore semplificazione fiscale e fornire ai contribuenti più certezza delle regole”.